In arrivo il primo finanziamento ma servono due operatori
Sono in arrivo i primi soldi per risistemare il canile ci conferma felice la signora Lina Resta, da anni impegnata a gestire la difficile soluzione della struttura sita in via Vecchia Matera. Con questi soldi circa 200000 euro riusciremo a trasferire i cani presenti nella parte alta del canile dove sono alloggiati in cucce fatiscenti, ricoperte damianto e pavimentate di fango e li porteremo nelle recinzioni che saranno migliorate nella parte bassa. Finalmente il Commissario sta sbloccando un fondo congelato da tempo, ci annuncia entusiasta. Ma la gioia svanisce presto quando ci comunica che i due operatori che sino ad allora avevano prestato servizio nella struttura si sono trasferiti ed ora, privati di un aiuto fondamentale, le loro forze non bastano. Ci chiede di diffondere lappello al fine di trovare due nuovi e volenterosi operatori che possano supportarli nelle quotidiane faccende da canile (chi fosse interessato, può rivolgersi tutte le mattine presso il canile). Forse la mansione apparirà dapprima impegnativa, ma subito la gratificazione verrà dal contatto con numerosi e bisognosi quadrupedi pelosi. Ognuno con la sua storia, più o meno triste, relegati magari dallinfanzia ad una vita in prigionia. Costretti alla gabbia da una colpa non commessa. Prodotti e selezionati dalluomo e poi al primo parto, al primo goccio durina sul tappeto, sbattuti in mezzo ad una strada. Ha questo di magico e triste allo stesso tempo, un canile. E un luogo di privazione della libertà, che racchiude infinite storie al suo interno. Se solo i cani potessero parlare sospirava il grande cinofilo Victor Hugo. Chissà quante storie, quante vicende potrebbero raccontarebisognerebbe creare un Servizio Sociale canino; uno modo per dare voce a chi sino ad allora è stato zittito a bastonate. Ma poi, si torna alla realtà rimuginando su quanto i Servizi Sociali abbiano ancora da fare per la gentefiguriamoci crearne uno per cani. Ed allora lunica speranza, in attesa dellumana illuminazione che porti ognuno a vivere e lasciar vivere le altre creature, si può prestare ascolto ad una lingua abbaiata, forse arrabbiata ma che mai serba rancore, semplicemente stando a contatto con centinaia di portatori di storie, e non di zecche come spesso li si denigra. Così lesistenza, di uomo e di cane, sfuma il confine velato dellio ed dellesso, scemando irto damore nellio e nel tu. E quando, a sera, torni a casa intriso dellodore muschiato del pelo, sporco di fango e satollo damore, forse la vita, il lavoro e la compassione apriranno una breccia anche nella mente più dura degli uomini.
Pertanto lappello della signora Lina va visto come una richiesta per cuori solitari, che in cerca di nuovo slancio vitale, lavorano per donare ad un altro essere lascolto che sempre gli abbiamo negato.
Ed allora avanti, cittadini speranzosi, cè posto per tutti, perché oltre ai due ricercati dipendenti, chiunque potrà dedicare una giornata a liberarsi dal fango interiore e delle antiche paure di cagnoni con denti insanguinati, per rendersi davvero conto di esser sempre in difetto quando parliamo damore.
Pubblicato su Il Levante il 03/12/2007