Bracconieri gioiesi fermati nell’Oasi Lipu di Laterza

A caccia nellarea naturale protetta. Sequestrati dal CFS i fucili

Affacciandosi dalla parete della Gravina di Laterza, si dipana uno spettacolo straordinario, in cui si intrecciano scenari mozzafiato ed una natura incontaminata. Soltanto in prossimità di questa spaccatura ci si può rendere conto dell’incredibile ed unico ambiente della gravina. confermano dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli), che dal 1999 gestisce questoasi di protezione – Lo stupore è per le ripide pareti, in alcune zone addirittura perpendicolari al terreno, dove soltanto la roccia nuda e piccole e specializzate essenze arboree trovano le condizioni di vita. Scendendo si incontrano molte aree boscate, in alcuni casi molto dense e vecchie, dove domina il Fragno, una quercia tipica dell’Europa Sud-orientale, presente in Italia soltanto in questa zona ed ulteriore testimonianza della particolare geologia delle gravine. Anche la fauna ha le sue particolarità e gli uccelli sono ben rappresentati con specie di assoluto fascino e di notevole importanza conservazionistica: maestosi Capovaccai (gli avvoltoi degli egizi) e più agili Grillai percorrono in lungo e in largo la gravina, mentre in primavera riecheggia il canto melodioso del Passero solitario e la Monachella si esibisce nei suoi voli nuziali. Moltissimi esemplari di piccoli Passeriformi come Sterpazzolina, Scricciolo e Occhiocotto vivono e si riproducono nel folto dei cespugli e degli arbusti. Un ambiente così particolare e per certi versi unico fornisce rifugio anche a molte specie di rettili ed anfibi, insetti e mammiferi di notevole interesse, proprio perché presenti soltanto nell’area delle gravine. E il caso del Geco di Kotschy, un piccolo rettile che vive in prossimità delle zone rocciose oppure del Colubro leopardino, un serpente dai bellissimi colori rossoneri frequente nel fondo della gravina. Ed ancora alcune specie di pipistrelli che frequentano gli anfratti rocciosi delle pareti e che nelle sere di estate escono in cerca di insetti di cui nutrirsi. E spesso a far visita allinghiottitoio naturale, sono anche volpi e faine.

Nessuno penserebbe di violare un patrimonio simile, dinestimabile bellezza. Eppure ieri (mercoledì per chi legge), sono stati fermati e denunciati dal Corpo Forestale dello Stato di Laterza (TA) due cacciatori gioiesi ed un terzo uomo, che vagavano armati di fucile allintero dellarea protetta. Ai tre, V. M. di 65 anni, M. A. di 42, insieme ad una terza persona per la quale è ancora in corso la verifica di reato, è stato contestato il reato di bracconaggio, in quanto svolgevano attività illegale di caccia in un area protetta, e sono stati sequestrati i fucili.

Da indiscrezioni, risulterebbe probabile che uno dei tre gioiesi denunciati abbia legami con un dirigente della stazione del CFS di Gioia del Colle, il quale, nonostante la carica ricoperta, sembrerebbe svolgere attività venatoria, tantè che lo stesso uomo fermato mercoledì, avrebbe in custodia i suoi cani da caccia. Trattandosi di indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, questultima ipotesi è da verificare.

Ciò che è certo, invece, è che i bracconieri gioiesi si aggiravano di frequente allinterno dellOasi. come ci conferma Vittorio Giacoia, responsabile dellOasi Lipu Sembra che la Forestale gli stesse dando la caccia da parecchio tempo. Sempre di caccia si tratta, dunque, ma cè chi la esercita per rovinare gli ultimi patrimoni naturali e chi dovrebbe esercitarla proprio per difendere la natura protetta, ed invece probabilmente collabora alla sua distruzione.

Per fortuna questa volta non è andata così e lazione del CFS di Laterza ne è un esempio, ed è desempio per chi pensa che un posto in poltrona, nelle alte sfere di controllo, serva solo a trarre benefici personali, violando la legge che egli stesso dovrebbe far rispettare.

Ogni riferimento a persone o cose, è puramente casuale.

Pubblicato su Il Levante del 06/12/2007