La città che ricicla tutto

In Giappone una cittadina ha deciso di far sparire, riciclandoli, tutti rifiuti prodotti

2140 abitanti e tutti ecologisti, compreso il primo cittadino. Un sogno si direbbe. Forse un simile paesino esiste su Marte e non sulla Terra. Eppure in Giappone nelle cittadina di Kamikatsu – Cho i sogni per un mondo più pulito si trasformano in realtà. Nel 2003 il sindaco della cittadina sperduta sull’isola di Shikoku dichiarò di voler azzerare entro il 2020 tutti i rifiuti prodotti, riciclandoli. Da quando la raccolta differenziata è partita nel 2001, Kamikatsu—Cho ha iniziato a separare 34 materiali, di cui quattro categorie di carta e metalli e sette tipi di vetro, oltre a tutti gli altri materiali, dalle pile ai farmaci. Nell’ordinanza emessa dal sindaco si legge che dati i comprovati pericoli dovuti all’incenerimento dei materiali, ai residui che devono essere comunque smaltiti in discarica, all’esigua percentuale di energia ricavabile dalla combustione ed allo spreco di materiale che si realizza con l’incenerimento, tutta la comunità di Kamikatsu-Cho si impegna ad investire in sistemi che entro il 2020 porteranno al riciclo completo di ogni scarto prodotto. E così si è dato il via alla raccolta dell’organico, delle fibre tessili e di tutte le tipologie di plastica. Con gli inerti (legno, pietre, etc.) si realizzano infrastrutture e nuove abitazioni. Il paese dei balocchi ha così raggiunto in quattro anni quota 80% di rifiuti differenziati e le previsioni attestano che in qualche anno e ben prima della data stabilita si toccherà quota 100%. Ma il vero tocco di classe in questo progetto fuori dal mondo che chissà se un giorno le città europee o americane adotteranno, è che è stato imposto a fabbricanti e produttori di qualunque tipo di oggetto di diventare loro stessi raccoglitori dei propri materiali dismessi (come elettrodomestici e mobili), imponendo tasse su chi non produce materiali riciclabili e mettendo al bando chi si rifiuta di raccogliere e riciclare ciò che produce. Insomma uno progetto straordinario che ora è diventato di notevole interesse per gli studiosi e che il paesino vuole esportare. Alla fine, basta poco. Basta che le amministrazioni facciano parte delle città e non che le governino dall’alto.

Pubblicato su Controcorrente nel 2005