“Italia capace di futuro” recitava uno slogan di qualche tempo fa lanciato dal WWF, associazione ambientalista da molti anni impegnata nella diffusione di uno sviluppo sostenibile. Ma cos’è in realtà lo sviluppo sostenibile? Ogni italiano, certamente, almeno una volta nella sua vita, ha visitato un’oasi, un rifugio, un parco protetto. Visitando queste zone di incontaminata bellezza ci si accorge facilmente che l’impatto umano rasenta lo zero. La straordinarietà dei paesaggi, la flora e la fauna autoctona, il ritorno ai vecchi mestieri, la convivenza salutare con la natura, fanno delle oasi e dei parchi quello che sono oggi.
Ecco, lo sviluppo sostenibile è proprio questo: la corretta unione dell’uomo con la natura. Il rispetto dell’ambiente nasce da un appropriato atteggiamento nei confronti dell’ambiente in cui si vive, rispettando le leggi locali, conservando le abitudini e il folclore. Le oasi sono l’aggregato di tutte queste caratteristiche, il traguardo di secolari battaglie, la certezza per il futuro. Spesso la conformazione di queste aree sta stretta allo sviluppo economico, avido di guadagno e intollerante delle tradizioni. Non ci si accorge, però, che il progresso economico e sociale avanza di pari passo alla qualità della vita. Il degrado ambientale è sinonimo di ignoranza, di regresso, ma lo sono ancora di più gli atti di vandalismo nei confronti di tutto ciò che è etichettato come “ecologicamente sano”. Le oasi da sempre hanno contato gravi danni alle proprie strutture o la perdita di decine di ettari di bosco, e questo non va certo a favore dello sviluppo sostenibile. Il WWF ha investito molto nelle oasi, nell’ultimo anno se ne contano 103, grazie anche a progetti e giornate nazionali di raccolta fondi. Un’Italia capace di futuro è anche un’Italia che pensa al futuro e prende provvedimenti. La protezione di molte zone d’Italia è certamente un ottimo mezzo per guardare lontano. La conservazione della biodiversità è fondamentale per l’umanità; il progressivo aumento della temperatura correlato all’ingrandimento del buco dell’ozono certo non la favoriscono. Perciò le oasi sono luoghi dove tutto è in funzione della natura, dove ogni azione è compatibile con il luogo in cui ci si trova e dove gli uomini possono rifugiarsi per sfuggire allo stress cittadino. Quest’anno “la Giornata delle Oasi” aveva come obiettivo quello di arricchire le oasi con strutture per disabili, permettendo così a tutti di accedervi. Insieme a questo vi erano altri dieci progetti finanziati dai fondi raccolti in questa occasione. In oltre 1700 piazze italiane, volontari del WWF, hanno allestito banchetti per la vendita dei kit costituiti da materiale informativo riguardante le Oasi del WWF e pasta biologica Del Verde. Il Gruppo Attivo WWF di Gioia del Colle, instauratosi da qualche mese nella sezione del CAI, ha contribuito alla vendita dei kit con una postazione in Piazza Plebiscito nelle due giornate dedicate all’evento. Le preoccupanti condizioni meteorologiche non hanno ostacolato il lavoro dei volontari gioiesi che sono apparsi entusiasti per il successo della Giornata. La cittadinanza si è mostrata interessata alla causa, acquistando un numero di kit del tutto inaspettato. Il messaggio che l’associazione ha lanciato è stato efficace, così come lo slogan, cinico ma concreto: “Conosci un altro mondo dove vivere?”. Osservare gente preoccupata per i problemi dell’ambiente e del mondo in generale non può c he fare piacere. La buona realizzazione di giornate come queste dipende esclusivamente dalla sensibilità dei cittadini. Il Gruppo Attivo WWF di Gioia del Colle ha dimostrato che con un briciolo di disponibilità si possono realizzare grandi cose e la città ne ha ripagato gli sforzi. L’augurio è che lo spirito dell’associazione si propaghi raggiungendo un numero sempre più elevato di persone e che arrivi anche in quei settori amministrativi destinati alla protezione dell’ambiente cittadino. Per informazioni: WWF Gioia del Colle-Via N.Sauro, 12 presso CAI-tel. 3381018014
Pubblicato su La Piazza di Maggio/Giugno 2002