Non mi piace (in 140 caratteri)

Tutti i melanconici sono dunque degli esseri d’eccezione e ciò non per malattia, ma per natura.

Aristotele

Non mi piace

  • Innanzitutto, i social network che non mi permettono di dire ciò che “Non mi piace”, creando un sistema di gratificazione auto-consolatorio che evita di esporsi troppo e di mostrare a tutti ciò che in questo mondo non va. Autoreferenziali!
  • La mediocrità con cui, spesso, soprattutto in Italia si svolgono lavori fondamentali o si ricoprono cariche importanti, che diventa esempio in negativo per ogni generazione futura. Mediocri!
  • Il dilettantismo imperante, che non è fare le cose senza esser pagati (professionismo), ma farle male, tanto così fan tutti. Dilettanti!
  • I politicanti manager che, dopo aver depredato il mondo, insinuano che i giovani non abbiano voglia di lavorare, stiano bene a casa con i genitori e siano fannulloni. Ladri!
  • I capi (quasi tutti) che, mentre ricoprono due-tre-quattro cariche strapagate, al primo accenno di mancanza di fondi ti dicono: “Mi dispiace davvero, non possiamo rinnovarti il contratto. Purtroppo il budget è limitato e non posso rimetterci di tasca mia”. Ah no? Io credo proprio che dovreste. Ingordi!
  • Le associazioni umanitarie (quasi tutte) che, con la scusa di salvare affamati, bambini e malati, fanno leva sul pietismo e sulla superficialità della gente per pagare stipendi, ville e auto di lusso ai propri dirigenti. Disumani!
  • Le associazioni ambientaliste (la maggior parte), perché più diventano grandi e meno s’interessano di ambiente, facendo il gioco delle aziende da cui vengono finanziate per tacere sui crimini ecologici commessi. Corrotti!
  • Le associazioni ambientaliste (ancora) che, col pretesto di tutelare la Natura, considerano i popoli indigeni dannosi per l’ambiente e li relegano in riserve o li adoperano come montacarichi e guide turistiche, eliminando gli ultimi uomini in armonia con la Terra. Orbi!
  • Gli ambientalisti che mangiano carne e pesce prodotti industrialmente e ti dicono che l’ambientalismo non ha nulla a che fare con l’animalismo. Baggianate, ma se pur fosse vero non considerano la deforestazione, le emissioni di metano, la distruzione dei fondali marini e delle barriere coralline, la produzione di mangimi e OGM, l’inquinamento idrico e l’eutrofizzazione, lo spreco di energia e di risorse che quegli occhi spenti dallo sgozzamento o dal soffocamento hanno causato per finire nelle loro ecologiche pance. Golosi!
  • I politicanti di professione che, con la scusa della democrazia, fanno carriera infischiandosene degli interessi di tutti a beneficio dei propri e alzando le spalle dicono “Stiamo lavorando per voi”. Andate a lavorare! Sudici!
  • I politici che amministrano la “cosa pubblica” nell’interesse personale e percepiscono uno stipendio e una pensione media pari a cinque volte quelli di un comune lavoratore, credendo di fare “gli interessi del Paese”. € 1500 al mese bastano a un operaio, perché non dovrebbero essere sufficienti a un ministro che non paga neanche l’autobus? Oligarchi!
  • I giornalisti che estrapolano i fatti della vita cercando di intingere quanto più possibile la propria penna nelle tragedie altrui e, non comprendendo quanto l’informazione sia rilevante per la rinascita di una coscienza sociale, mistificano il messaggio finale affinché il popolo sia informato. Ma non troppo. Necrofili (cit. Giorgio Gaber)!
  • Gli insegnanti mediocri e svogliati che svolgono la professione più importante al mondo con vergognosa sufficienza e sono la principale causa dell’andazzo deplorevole che caratterizza la nostra umanità. Diseducativi!
  • L’iperspecializzazione moderna che, nel tentativo di creare luminari settoriali, impedisce lo sviluppo di idee davvero innovative e rivoluzionarie che possono nascere solo da una cultura ampia e variegata, umanistica e scientifica. Specializzandi!
  • L’impact factor, il peer-review e l’open-choice che sono solo metodi truffaldini che gli editori delle riviste scientifiche han tirato fuori dal cilindro per far soldi in un epoca di ipercompetitività, creando un meccanismo degenerativo che insieme al publish-or-perish danneggia la scienza intera, le università e i ricercatori, illudendoli che una carriera basata sulla quantità sia più prestigiosa di una basata sulla qualità. Fantascientifici!
  • Coloro che vorrebbero abolire l’insegnamento della filosofia, dell’arte e della geografia perché le ritengono materie inutili per i futuri lavoratori in un mondo tecnologico, efficiente e pervaso dall’imperativo economico. Effettivamente, i robot non hanno bisogno di queste cose. Lobotomizzati!
  • I figli dei baroni che a 30 anni hanno già una cattedra e che quando tu dopo master, dottorati, assegni di ricerca chiedi loro qualcosa ti rispondono: “Non lo so”. Come non lo sai? Devi saperlo, altrimenti cosa ci fai lì al mio posto? Imbecilli!
  • Le religioni monoteiste che pongono al centro di tutto l’Uomo, tralasciando i 4,5 miliardi di anni di storia della Terra in cui il bipede a immagine di Dio non ha potuto distruggere quanto di straordinario la Natura ha evoluto. Antropomorfi!
  • La Chiesa Cattolica che, nonostante le parvenze, continua a ignorare i disastri che la sua ideologia anti-contraccezione causa in Africa e in tutti quei Paesi poveri dove le missioni di conversione hanno sì creato fedeli praticanti, ma sovrappopolati, affamati e malati di HIV e Sifilide. Idiosincratici!  
  • I credenti che tutte le domeniche pregano un Dio a propria immagine e somiglianza e per il resto della settimana non si curano del proprio prossimo, ma che poco prima di passare all’altro mondo confessano i propri peccati e si liberano da ogni assurdità commessa nell’al di qua. Il corpo di Dio… Amen. Bigotti!
  • Gli omofobici che tentano di nascondere la loro insoddisfazione sessuale e le loro scarse performance a letto, attaccano i gay per mantenere alto il proprio estabilishment di taurismo, machismo ed eterosessismo, ma che sotto-sotto invidiano la libertà di essere diversi dalla condizione sociale dominante. Ambigui!
  • Le aziende cartiere asiatiche e le multinazionali dell’olio di palma che continuano a distruggere la biodiversità indonesiana per farne quaderni e illudono tutti noi definendosi amici gli ambientalisti. Ecoassassini!
  • Le aziende del legname tropicale che per la gioia di qualche ricco occidentale devastano le foreste pluviali, garantendo infissi, parquet e bare di lusso creando morte laddove c’era vita. Becchini!
  • L’industria della carne che insinua cardiopatie e tumori nella popolazione, mentre sgozza agnelli, mucche, maiali, cavalli e galline con la vergognosa indifferenza di chi, con un pistone, trafora il cranio di questi animali e contribuisce alla distruzione delle foreste, all’emissione di gas climalteranti, all’inquinamento dell’acqua e del suolo più di ogni altra attività umana. Bestie!
  • L’industria ittica e la sua prepotente flotta di pescherecci che hanno trasformato il più grande spettacolo planetario in una vaschetta di pesci rossi. Perché ogni volta che guardo il mare mi fanno pensare a quanto la spartizione dei pesci sia andata al di là di ogni previsione biblica. Apocalittici!
  • Le industrie alimentari che intingono il cibo confezionato nel sacchetto dei rifiuti tossici e ci dicono di stare tranquilli perché ció che mangiamo non è mai stato così controllato. Intolleranti!
  • Gli esperti di nutrizione che riempiono programmi TV e giornali di consigli, diete e ricette e continuano a sostenere che il cibo biologico non sia più ricco di vitamine e proteine di quello industriale. Certo, è solo più sano, privo di pesticidi, metalli pesanti, composti chimici di sintesi, non distrugge la biodiversità e non inquina il suolo, l’aria, l’acqua, l’anima. Ma forse i nutrienti non cambiano. Annacquati!
  • Le multinazionali che controllano davvero gli affari politici nazionali e sovranazionali e indirizzano le sorti del mondo. Vedi guerre per il petrolio, carestie alimentari, andamento della finanza, etc. Globalizzati!
  • Le compagnie biotecnologiche che producono alimenti OGM tranquillizzandoci sulla loro qualità e illudendoci che salveranno gli affamati, mentre scorrono le immagini dei contadini che si suicidano, dei bambini pieni di mosche con le pance gonfie e dei topi, cavie ingiustificate, ammalatisi di tumore per aver mangiato, da sani, cibi geneticamente modificati. Criminali!
  • Coloro che si dicono socialmente impegnati semplicemente perché cliccano su “Mi piace” ad ogni campagna di cyber-attivismo che ricevono o firmano ogni petizione on-line e non vedono quanto di concreto ci sia da fare con le proprie mani, senza necessitá di un mouse. Cyberintontiti!
  • I fautori della civiltà che dimenticano la storia e rifiutano di ammettere che tutto quello che permette a noi, in Occidente, di considerarci civili e sviluppati deriva dal sopruso, dalla schiavitù, dalla sopraffazione, dalla violenza, dall’indifferenza e dalla presunzione mostrata per lunghi secoli (e tuttora) nei confronti degli altri, siano essi uomini, selvaggi, animali, piante, Natura. Incivili!
  • Chi crede che la civiltà sia l’unico modo giusto di esistere e permette, in questo modo, l’annullamento di tutto il resto, dei popoli indigeni, dell’ambiente naturale, della cultura e delle tradizioni. Si rifiuti la civiltà, allora, e ci si impegni a vivere da selvaggi. Civilizzati!
  • Chi crede che sia giusto abusare degli animali perché fondamentalmente non sono uomini e in questa cartesiana confusione non si accorge che spesso uno scodinzolio vale molto più di un abbraccio. Disumani!
  • Chi crede che gli animali non provino sentimenti, non abbiano coscienza, non siano degni di rispetto e di ammirazione solo perché non si affannano a distruggere l’ambiente in cui vivono. Insensibili!
  • I favorevoli alla sperimentazione sugli animali perché ne giustificano la validità riconoscendo nei ratti, nei topi, nei cani o nelle scimmie la trasferibilità all’uomo del modello, ma ignorano volutamente la trasferibilità di etica, dolore, giustizia e sentimenti. Meschini!
  • I difensori della sperimentazione sugli animali che hanno intrapreso una battaglia di cui loro stessi non comprendono pienamente il senso, solo per il principio di difendere qualcosa, come se fosse tifo da stadio, e non si rendono conto che questo é estattamente ciò che hanno fatto i nazifascisti per Hitler e Mussolini. Totalitaristi!
  • Gli economisti classici, che non hanno mai capito nulla di cosa significhi “amministrare la propria casa” e che ci hanno condotto al disastro che oggi viviamo, spingendoci all’infinito verso un consumismo cannibalistico che sta esaurendo la bellezza del mondo. Suicidi!
  • La giustizia che non è uguale per tutti, altrimenti non si spiegherebbe perché un pluricondannato continui a essere a piede libero, a frequentare il Parlamento, a decidere se va o meno bene chi governa il Paese e a detenere diritti TV, società finanziarie e squadre di calcio, mentre se un immigrato ruba una mela passa due anni nello squallore delle sovraffollate carceri italiane. Ingiusti!
  • Coloro che ritengono gli immigrati la causa dei problemi nazionali, perché non conoscono nulla della disperazione di questa gente, nessun dettaglio sui loro viaggi della speranza, su amici e parenti morti in mare o in guerra e, soprattutto, non li hanno mai visti accudire gli anziani che non interessano a nessuno con delicatezza o raccogliere i pomodori che nessuno vuol cogliere con dedizione. Irresponsabili!
  • I dottori forestali mentre certificano che i tagli avvengono rispettando una legge che, peró, ignora l’ecologia e lavorano al servizio di chi le foreste le considera solo un sistema per far soldi. Ignoranti!
  • Le compagnie petrolifere che spendono i soldi sporchi guadagnati estraendo l’oro nero per negare gli effetti dei mutamenti climatici. Quali sono gli effetti? Chi può saperlo. Ma negare che 2-300 ppm di CO2 in piú nell’atmosfera non comportino qualche stravolgimento è ridicolo. Intossicati!
  • Gli scienziati del clima pagati con i soldi delle compagnie petrolifere, che con sacrosanta onestà intellettuale negano l’esistenza di mutamenti climatici di origine antropogenica. Se gli fosse richiesto, negherebbero persino di esser scienziati. Infatti non lo sono, sono imprenditori. Collusi!
  • Gli scienziati del clima non pagati con i soldi delle compagnie petrolifere, che per dimostrare gli effetti dei mutamenti climatici viaggiano in aereo in tutto il mondo per incontrare altri che la pensano allo stesso modo e così contribuiscono ad emettere più CO2 che se fossero collusi con le compagnie petrolifere, pur di mantenere il proprio ruolo scientifico internazionale (ovvero, il proprio lauto stipendio). Ridicoli!
  • Gli ecologi e i naturalisti moderni che, nella speranza di riacquistare credito presso fisici e matematici, fondano le loro ricerche su risibili modelli con l’illusione di prevedere tutto, dal moscerino al tornado e non si accorgono che il loro deretano è diventato flaccido a via di passare ore dietro un PC, invece di scoprire la Natura semplicemente stando nella Natura. Modellisti!
  • I professori di ecologia all’università che, per darsi un tono e una deontologia, iniziano il loro corso precisando “Gli ecologi non sono ecologisti” e vanificando qualunque credenziale sulle loro lezioni e sulle loro ricerche. Accademici!
  • L’attuale concetto di carriera che premia coloro che calpestano gli altri verso una corsa infinita in direzione del nulla sino alla riscoperta che tutto ciò che si è fatto e vissuto fa parte solo della più grande e insensata illusione del XXI secolo. Illusi!
  • L’attuale concetto di carriera scientifica che permette di avanzare solo se scegli di preferire la quantità alla qualità del tuo lavoro. Solo se hai più amici editori di riviste, solo se un fattore d’impatto ti certifica come esperto, solo se sei figlio o nipote di chi bandisce i concorsi. Irrilevanti!
  • La TV nazionale perché mi fa credere che possedere un televisore sia diverso dal tenere in casa un frigorifero e mi obbliga a pagare due volte per il suo utilizzo. Solo perché mi propina un telegiornale indirizzato dai partiti, lo squallore dei talk-show, l’imbecillità di Voyager e il concertone di Capodanno? Canonizzati!
  • La TV privata e in particolare una, che in cambio del Grande Flagello, della Durso che si lamenta del condizionamento dei treni di 1^ Classe, di Cecchi Paone che fa passare per scienza il suo occhiale alla moda e della De Filippi che rimbambisce i giovani e le casalinghe con i suoi “amici”, mi ricorda costantemente che tutto questo lo fa per noi gratis. E ci mancherebbe… Pagherei il canone per non averla questo tipo di TV. Vomitevoli!
  • Coloro che vivono per 364 giorni fregandosene di tutto e di tutti, acquistando in maniera inconsapevole, consumando a più non posso, ignorando targhette e “made in… povertá”, ma alla vigilia di Natale donano € 20 per salvare i bambini e abbuffarsi di cotechino in santa pace. Ipocriti!
  • I ragazzi di oggi (la maggioranza) che sprecano la loro esistenza rincorrendo un successo rapido ed effimero, facendosi divorare dal sistema e finendo per sentirsi disprezzati e inutili, mentre barcollano con la bottiglia in mano e il cervello fumato, sputando sul dono meraviglioso della vita. Falliti!
  • Gli adulti di oggi (buona parte) che dimenticano l’abuso, l’iper-consumismo, l’ingordigia vissuta nel dopoguerra che li ha portati a credere che tutto fosse possibile, che due-tre auto, che due-tre case, che due-tre cellulari fossero concessi a ciascuno e che vivendo questa “bella vita” non si sono accorti che tutto quel surplus l’avrebbero tolto ai propri figli “sdraiati”. Bamboccioni!