Ecco come si scoraggia la raccolta differenziata

Viaggio nel mondo della divisione dei rifiuti

 

Alcuni consigli per evitare in tutti i modi di fare in casa la raccolta differenziata. Per scoraggiare anche il più verde dei residenti, per annichilire anche le più floride tendenze ambientaliste, salutiste, naturaliste o soltanto…rispettose, ecco alcuni escamotage che un gestore privato (eh, se fosse rimasto pubblico questo osannato servizio…) insinua subdolamente nell’amministrazione del servizio rifiuti.

Hai passato l’intera settimana a cercare di capire di cosa fosse fatto l’involucro delle merendine, perché è un po’ fatto di plastica, un po’ di cartoncino e d’un pizzico d’alluminio. Ed allora con sacrosanta pazienza ti accingi a dividere i tre strati di immonda stupidità, per conferirli negli appositi secchi che i 3/4 della tua famiglia vorrebbe scagliare giù dal balcone. Ma tu impavido prosegui nell’arduo discernimento. Chiudi i sacchetti, che spesso sgocciolano per tutto il percorso condominiale, ma ti consoli consapevole del nobile compito che ti accingi a svolgere. Sei fuori dal portone con tre sacchi colmi di rifiuti differenziati. L’alluminio è nel generico perché senza alcuna ragione la Spes non raccoglie il materiale più duttile e con la storia di riciclo più antica .

Mentre percorri i due o trecento metri che, se ti va bene, ti separano dai bidoni della differenziata, ti sovvengono con fulminea illuminazione dieci motivi per indurti ad abbandonare l’impresa:

1) I bidoni sono distribuiti senza alcuna regolarità. Per molti cittadini sono di fronte al portone di casa, per altri a non meno di 500 metri.

2) Quando arrivi ai bidoni hai già le buste chiuse, pronte per esservi inserite. Fai per aprire il cassonetto ma, la maniglia è nera e viscida,

3) ti accorgi che il pedale non c’è e quindi devi in qualche modo sollevare il coperchio.

4) Trovi un pezzo di giornale, lo poggi sulla maniglia e fai forza, ma ti rendi conto che il coperchio è stato chiuso, apparentemente senza motivo (“per garantire che il rifiuto sia pulito”, diranno dopo dalla Spes. Risata generale.).

5)Così devi aprire la busta ed infilare uno ad uno i giornali o le bottiglie. Qualunque materiale in carta o plastica di maggiori dimensioni lo devi gettare nel generico (oppure, suggeriscono sempre dalla Spes, “lo puoi appendere con la busta al bidone”. Risata generale.) . Se tutta questa pazienza non c’è, apri con il pedale (chissà com’è mai i bidoni generici sono sempre puliti, svuotati regolarmente e con il pedale) il cassonetto verde generico e getti tutta la fatica di una settimana nella bocca degli ingordi, consapevole che il tutto finirà in una discarica e si riverserà sul futuro di tuo figlio.

6) Quando invece, decidi di rischiare la vita ed infilare i rifiuti, ti rendi conto che le fessure sulla parte superiore del coperchio sono munite di un apparato ciliare simile ad un batterio. Setole, rigide come aghi e luride come fogne, che ostruiscono il foro e ti costringono a forzare la bottiglia per farla entrare.

7) Se, a questo punto l’antitetanica ha avuto motivo di essere stata inoculata in te, e risulti vivo per miracolo, non ti resta che gettare il sacchetto. Ma dove? Tra le setole si incastra e nel generico non bisogna buttarlo…

8) Torni qualche giorno dopo, con nuovi sacchi, e speranzoso, accorgendoti che i bidoni sono stracolmi e non hai possibilità di inserire i rifiuti.

Li poggi per terra e speri che il buon operatore ecologico li raccolga nel giusto mezzo. Nel frattempo un liquido verdognolo di natura ignota ti cola sulle scarpe, a fatica trattieni la rabbia.

9) Quando ti capita di trovare un bidone con coperchio non sigillato, lo apri e sei felice di poter versare l’intero contenuto della busta nel bidone senza dover ripercorrere la squallida trafila di operazioni precedenti. Ma presto scopri dov’è l’inganno. Vuoti il sacco e lasci il coperchio. Questo si rivolta contro di te, infastidito per la troppa raccolta differenziata e sbatte violentemente contro il cassone schizzandoti addosso le gocce di liquame putrido raccolte nelle insenature. Vi ricordate che i coperchi scendessero dolcemente, ma dov’era? Ecco, quelli del generico scendono alla velocità di un cm all’ora, che quando ritorni il giorno dopo il coperchio sta ancora scendendo. Un altro punto a vantaggio dell’indifferenziato. Elogio dell’intelligenza.

10) A questo punto hai perso ogni speranza. Torni a casa, la frustrazione è evidente e ti prometti che non ripeterai mai più quel percorso macabro. Via, tutti i rifiuti insieme e chi se ne frega. Tanto l’acqua fa già schifo, la Murgia è già una conca di liquami, le falde si intossicano ogni secondo ed i bambini hanno il cancro a 10 anni.

Ma un dubbio non ti lascia dormire per tutta la notte: non sarà che siccome la raccolta differenziata è obbligatoria per D. Lgs 22/97, la Spes abbia finto di adeguarsi per non incorrere in sanzioni, ma in tutti i modi cerca di scoraggiare la gente a farla per non dover aumentare i costi di raccolta ed il personale? Quando incontri l’operatore ecologico che prende le buste con le bottiglie in plastica poste di fianco al bidone stracolmo della plastica e le getta con indifferenza nel generico ed alla tua obiezione risponde: “Mi hanno detto di fare così ed io faccio così”, non hai più dubbi. La tassa sui rifiuti aumenta per una raccolta differenziata che deve restare entro una minima percentuale (così credendo di non infrangere la legge) e la maggior parte dei rifiuti possono finire in mano a lobby di ecomafie. E pensare che la Spes ha inviato una lettera con scritto: “la Natura ringrazia la Raccolta Differenziata”. Forse tutti dovrebbero rispondere alla Spes: “l’inquinamento da rifiuti ringrazia la Spes”.

Pubblicato su Il Levante del 12/12/2007