“Penso che le cose più grandi della vita succedono nei tuoi sogni. Insegnerei ai nostri bambini ad imparare a sognare, piuttosto che imparare a ricordare. Perché ciò che è importante non è ciò che è successo, ma ciò che potrebbe succedere. E per questo motivo devi essere pronto a sviluppare la tua immaginazione e permetterti di avere un sogno di giorno e di notte.”
Shimon Peres* (premio Nobel per la pace)
Com’è strano il mondo… Può capitare di imbattersi in gente con forti ideali, il cui unico scopo nella vita non è la fama o il denaro, ma è l’aiutare il prossimo. C’è gente come Carlo Urbani, italiano cosmopolita, che ha dato la sua vita per gli altri. Un uomo modesto che non amava essere definito un eroe, ma che in realtà lo era. E’ morto nel silenzio, come se il pianeta fosse satollo di persone così. Era un uomo come pochi, dedito al lavoro ed al sacrificio, che per primo ha fatto da scudo a quel virus che l’ha stroncato. Non è stato solo un “medico senza frontiere”, ha insegnato alla gente modesta la medicina, così che conclusa la sua missione avrebbe saputo curarsi da sé. Ma più d’ogni altro ha lanciato un messaggio al mondo, un grido irrazionale che sapeva di rabbia, modesto, ma carico di significato. E’ il grido della gente che non sogna di arricchirsi, perché sa che la ricchezza non porta gioia, è il grido di tutti gli eroi sconosciuti che aiutano il prossimo senza chiedere nulla in cambio, senza che la smania di notorietà possa attecchire la loro corazza con evanescenti proseliti economici.
E, può capitare di imbattersi in gente con forti squilibri, il cui unico scopo nella vita non è l’aiutare il prossimo, ma il denaro e la fama. C’è gente come Bush, Blair, Aznar, Berlusconi, Saddam, cosmopoliti dalla mentalità italiana, che tolgono la vita agli altri. Uomini che amano essere definiti eroi perché liberano i popoli oppressi e difendono dalle catastrofi biologiche, ma che in realtà non lo sono. Sono vivi nella confusione, come se il pianeta fosse privo di persone così. Sono uomini come tanti, truffatori del lavoro e oppressori dei sacrifici, che per primi si fanno scudo dalle accuse di assassinio. Non sono soltanto “killer senza scrupoli”, hanno insegnato alle persone modeste che devono morire perché a nessuno interessa di loro, così che conclusa la loro missione i superstiti non avrebbero saputo dove andare a vivere. Ma più degli altri hanno lanciato un messaggio al mondo, un grido irrazionale e…basta, disonesto e carico di menzogne. E’ il grido della gente che sogna di arricchirsi, perché non sa che cos’è la gioia, è il grido di tutti i potenti risaputi, che ammazzano il prossimo dicendo: mi dispiace, senza che la smania di notorietà possa intaccare la loro corazza di guerrieri al servizio della terra.
Com’è strano il mondo… Può capitare di imbattersi in organizzazioni che mettono a repentaglio la vita di uomini per poter consegnare gli aiuti umanitari.
E, può capitare di imbattersi in organizzazioni che mettono a repentaglio la vita di un popolo per potersi appropriare di un altro pozzo di petrolio.
Ma com’è strano il mondo. Può capitare di imbattersi in una donna costretta dal suo regime ad indossare un orribile burqua.
E, può capitare di imbattersi in un’orribile donna che come unico scopo nella vita ha quello di arruolarsi nell’esercito, per buttare bombe sulle donne col burqua.
E’ davvero strano il mondo! Avevano cercato di convincerci (qualcuno c’era anche cascato) che si trattasse di una guerra giusta, che avrebbe liberato un popolo dalla dittatura, che avrebbe scongiurato il pericolo di un attacco con armi chimiche. Avevano cercato di convincerci che si sarebbe trattato di una guerra breve con poche decine di morti.
E, invece, ci siamo convinti che non esistono guerre giuste (anche qui qualcuno ci è cascato), che il popolo da liberare pian piano sta scomparendo (chi libereranno?), che il pericolo di un attacco con armi chimiche è ora imminente. Ci siamo convinti che si tratterà di una guerra lunga con “pochi” miliardi di morti.
E sì, è strano davvero il mondo!!! Mentre ti spiegano i motivi di una guerra, ti accorgi che chi ti parla ha l’alito cattivo. E smetti di ascoltarlo.
Pubblicato su Controcorrente nel 2005 http://xoomer.virgilio.it/controcorrente-rivista/