L’economia, come l’ecologia, non solo è circolare, è autocatalitica

Una nuova teoria per un’economia che sia davvero sostenibile per l’ecologia

Jane Jacobs ne “La natura delle economie” ha scritto che “lo sviluppo senza reti di co-sviluppo è impossibile per un’economia come lo è per la biologia”. Tuttavia, molti economisti continuano a sviluppare modelli di crescita come se fossero processi lineari a singolo settore con capitali, manodopera, capitale umano, investimenti, risparmi, etc. Come abbiamo spiegato in un recente paper scientifico in via di pubblicazione (Cazzolla Gatti R., Koppl R., Fath B., Hordijk W., Kauffman S., Ulanowicz R., On the emergence of ecological and economic niches, 2020) questa concezione economica è in gran parte inadeguata. L’emergenza autocatalitica delle nicchie economiche in una sorta di spazio “potenziale adiacente” non può essere ignorata quando si parla di sviluppo e di crescita.

Le nozioni economiche comuni di “equilibrio generale” e “tabella di input output” riflettono una certa comprensione dell’autocatalisi economica. Sono, inoltre, molto note anche storie di evoluzione e crescita che si autoalimenta. Se torniamo indietro a Bernard Mandeville (1729) e Adam Smith (1776) possiamo persino trovare una storia evolutiva in cui la crescita comporta una crescente “diversità di cambio”, che è la diversità nel numero di beni venduti. In un articolo del 2017 (R. Cazzolla Gatti, W. Hordijk and S. Kauffman. Biodiversity is autocatalytic. Ecological Modelling 346:70-76, 2017) abbiamo sostenuto che lo sviluppo, sia in natura sia in economia, dovrebbe esser visto come un processo aperto attraverso il quale emerge la differenziazione dalla generalità, che poi diventano altre generalità da cui emerge un’ulteriore differenziazione. Per quanto innovativa sia questa idea, troviamo principi di questo genere di approccio non solo in Jane Jacobs, ma anche in Mandeville, Smith, A. A. Young (Aumento dei rendimenti e progresso economico, The Economic Journal, 1928) e altri.

Le nicchie ecologiche emergono ogni volta che una nuova specie si evolve, e più specie emergono, più nicchie ecologiche (in modo esponenziale) emergono (Figura 1); allo stesso modo, le nicchie economiche emergono ogni volta che si evolvono nuovi beni e servizi, e più ne entrano nel mercato, più nicchie economiche emergono (Fig. 2).

Figura 1   Un primo esempio di sistema ecologico emergente e autocatalitico ai 5 specie è stato proposto per la prima volta in un recente articolo scientifico. In questo sistema (a) gli afidi (figura in alto a sinistra) dipendono dai batteri (f1). Questo non è un insieme autocatalitico in sé, ma i batteri permettono l’evoluzione degli afidi (reazione 1, r1), poiché ora gli afidi hanno qualcosa di cui vivere, che altrimenti non avrebbero avuto. (b) Dopo un certo lasso di tempo evolutivo, questo sistema emerge in uno in cui batteri (f1) vivono all’interno dell’intestino degli afidi (in simbiosi, senza esserne digeriti), il che consente agli afidi (i1) di nutrirsi della linfa vegetale (f2), poiché i batteri producono nutrienti aggiuntivi (come sottoprodotti) non disponibili nella linfa. Questo emerge in un sistema ecologico autocatalitico poiché l’interazione tra afidi e piante è ora “catalizzata” dai batteri. (C) Trascorso altro tempo evolutivo, ancora più lungo stavolta, questo sistema emerge nuovamente in un insieme autocatalitico ancora più grande composto da cinque specie. La “reazione 1” possiede ora ha un catalizzatore aggiuntivo. L’emergere di una nuova nicchia ecologica autocatalitica di batteri-afidi-piante ha creato le condizioni per l’esistenza di un nuovo insieme a 5 specie. Nelle 5 specie EvoRAF, p1 e f2 (che inizialmente è una fonte di cibo e, dopo qualche tempo t, diventa un catalizzatore) reagiscono (r2) per “produrre” (cioè “diventano la fonte di cibo di “, in termini ecologici) coccinelle (p2). p2 (coccinelle), reagendo (r3) con p1 (afidi), che dopo un po’ di tempo (t) si è evoluto come catalizzatore di r3 producendo melata (una sostanza zuccherina derivata dalla linfa delle piante), diventa la fonte di cibo delle formiche (p3; ifgura in basso a sinistra). Le formiche (p3), dopo un certo tempo evolutivo, stabiliscono una simbiosi con gli afidi (p1) mangiando la loro melata in cambio di protezione, che catalizza la reazione 1 (r3). Le frecce continue (“frecce di reazione”) indicano le sostanze conservative (cibo, energia, ecc.), mentre le frecce tratteggiate (“frecce di catalisi”) indicano influenze qualitative (protezione dalla predazione, attrazione per le risorse alimentari, ecc.). Si noti che ogni “reazione” (trasformazione) nell’insieme è catalizzata da almeno una specie, e ogni specie può essere formata dall’insieme alimentare (batteri + piante) attraverso una serie di reazioni dall’insieme (fonte: Cazzolla Gatti, R.., Fath, B., Hordijk, W., Kauffman, S., & Ulanowicz, R. (2018). Niche emergence as an autocatalytic process in the evolution of ecosystems. Journal of theoretical biology, 454, 110-117).

 

Le nicchie ecologiche vengono occupate dai gruppi più adatti di specie o da singole specie e, sebbene le due o più specie possano inizialmente competere (o meglio trovare il modo di evitare la competizione con le altre mediante lo spostamento di nicchia ecologica), di solito evolvono verso relazioni simbiotiche (endosimbiosi, mutualismo, commensalismo, ecc.) spostando le loro interazioni dalla concorrenza alla cooperazione, che consente l’emergere di ancor più potenziali nicchie ecologiche. Allo stesso modo, le nicchie economiche vengono occupate da società di lavoro o singoli lavoratori ben specializzati e, sebbene le aziende o i lavoratori possano inizialmente competere (o meglio trovare il modo di evitare la concorrenza con gli altri mediante lo spostamento della nicchia economica), di solito si evolvono verso relazioni simbiotiche (cooperative, aziende, ecc.) che spostano le loro interazioni dalla concorrenza alla cooperazione che consente l’emergere di ancora più potenziali nicchie economiche.

Pertanto, abbiamo elaborato una nozione sensata di “nicchia economica”. In economia, la parola “nicchia” è usata abbastanza spesso. Tuttavia, non conosciamo alcuna buona analisi chiara di ciò che potrebbe essere una nicchia economica. Nel nostro articolo scientifico abbiamo cercato di definire una nozione di nicchia economica e di mostrare che questa definizione è fortemente correlata a quella di “nicchia ecologica” e costituisce un pezzo mancante della teoria della crescita economica. In effetti, i modelli di crescita economica ignorano la cambiodiversità (come definita sopra). Se l’economia è un sistema evolutivo, la cambiodiversità deve essere al centro della crescita economica, ma non possiamo avere un modello pienamente coerente in cui la cambiodiversità cresce se il modello non considera una nozione coerente di “nicchia”.

L’economista G. B. Richardson si è divertito con i paradossi creati dalla nozione di “concorrenza perfetta” in economia. In un mercato “perfettamente competitivo”, hai un numero infinito di potenziali concorrenti in attesa di entrare. Il minimo frammento di “profitto economico” induce l’ingresso. Ma, Richardson si chiede: “Se assumiamo (come la teoria fa) che l’informazione sia perfetta non entreranno nel mercato infiniti potenziali concorrenti? Ma se lo fanno, l’entrata massiccia risultante non causerà perdite enormi? Prevedendo questo, non si asterranno dall’entrare? Così, però, l’opportunità di profitto che tutti conoscono non verrà sfruttata. E così via. Una parte importante di ciò che guida i paradossi di Richardson è l’assunzione dell’omogeneità degli agenti. Senza la nozione di una nicchia economica, la nozione di eterogeneità dell’agente viene ignorata. Introducendo la nozione di nicchia, invece, siamo in grado di rendere l’eterogeneità dell’agente endogena. Tutto questo emerge profondamente nelle idee di Adam Smith sull’uguaglianza umana, che ha espresso con forza nel primo o nel secondo capitolo de “La ricchezza delle nazioni”. Nell’ecologia le differenze di nicchia stabilizzano le dinamiche dei concorrenti, evitando la loro concorrenza. Lo stesso sembra vero in economia: le nicchie economiche riducono la concorrenza tra imprese e aumentano il numero di imprese coesistenti.

Figura 2 Così come nelle reti dei sistemi ecologici (si veda Figura 1), anche nei sistemi economici abbiamo il fenomeno dell’emergenza delle nicchie. Ad esempio, lo sviluppo del mercato del PC ha permesso l’emergere del mercato dei mouse, dei CD e de joystick, così come quello dell’e-commerce. Queste emergenze delle nicchie economiche, al pari di quelle nelle reti ecologiche, sono difficili da prevedere a priori e sono, potenzialmente, infinite. Un aspetto ancora poco considerato nelle teorie economiche attualmente in uso. Le frecce rosse indicano l’emergenza di nuove nicchie economiche e, pertanto, di nuovi mercati potenziali.

 

Così, i beni e le relazioni economiche diventano sempre più diversificati e complessi nel tempo. Questa complessità ramificante è una caratteristica centrale della vita economica che è in gran parte assente dai modelli dominanti dell’economia moderna. Col nostro articolo proviamo a correggere questa omissione sviluppando un modello di emergenza dei mercati.

La crescita economica comporta un aumento della varietà dei beni prodotti, definita da Roger Koppl et al. (2015) “cambiodiversità”. Ma i nuovi beni richiedono nuovi mercati. Se un nuovo bene deve avere successo, se vuole aggiungere valore al sistema, deve essere venduto sul mercato. In altre parole, deve occupare una nicchia economica. Una varietà di prodotti può essere venduta in un determinato mercato, come quando la torta di mele e la crostata di pesche competono per i clienti dei dessert. Inoltre, un dato prodotto può essere venduto in più mercati, come quando le torte di mele vengono vendute sia a Londra sia a Berlino. Per questo, tutti i grandi aumenti della cambio-diversità che abbiamo visto nel tempo, dallo sviluppo di “strumenti compositi” 300.000 anni fa in poi, hanno richiesto l’emergere di nuove nicchie economiche. Ad esempio, ci deve essere un mercato per i tappetini per il mouse prima che i tappetini per il mouse possano avere successo in economia (Figura 2). Una teoria della crescente diversità, quindi, richiede una teoria dell’evoluzione delle nicchie economiche.

Il nostro esempio di tappetino per il mouse suggerisce la nostra intuizione fondamentale: ogni nuova nicchia economica genera ulteriori nuove nicchie economiche esattamente come accade in ecologia. Infatti, abbiamo cercato di fornire a questa intuizione solide basi analitiche attingendo a modelli di emergenza di nicchia in biologia. Pertanto, mentre ci rivolgiamo alla professione economica in generale, il nostro modello è anche un contributo all’economia evolutiva. Il nostro modello di emergenza di nicchia rivela un senso in cui la cooperazione è una caratteristica intrinseca della concorrenza sul mercato.

 Non sorprende che gli scrittori precedenti abbiano anticipato le nostre opinioni in vari gradi, ma il nostro modello di evoluzione di nicchia sembra contenere nuovi elementi e sembra suggerire una visione della concorrenza e della cooperazione nei processi di mercato che oggi non è molto apprezzata e potrebbe non essere stata articolata con precisione dagli studiosi in precedenza.

Nel nostro articolo, sosteniamo che l’economia può anch’essa essere vista come un insieme autocatalitico, proprio come gli ecosistemi, e questo può spiegare il fenomeno dell’emergenza di nicchia nei sistemi economici. In primo luogo, abbiamo considerato le funzioni di produzione economica come l’equivalente di reazioni chimiche, che trasformano un certo numero di “input” in un determinato numero di “output”. Ad esempio, gli input possono essere legno e chiodi, dove l’output è un tavolo. Successivamente, abbiamo definito la “facilitazione” di tali funzioni di produzione come l’equivalente della catalisi in chimica. Ad esempio, un martello funge da “catalizzatore” per la creazione del tavolo. Il martello, infatti, non viene consumato nel processo, ma aumenta la velocità con cui è possibile creare (ovvero favorire l’emergenza dei) tavoli. Infine, abbiamo osservato che il martello stesso è il prodotto di qualche altra funzione produttiva nella stessa economia e che il suo uso non è limitato a quello di creare tavoli. La sua multifunzionalità offre molti modi per contribuire allo sviluppo di nuovi prodotti, estendendo così la propria utilità (fitness).

In questo modo, una rete economica forma un insieme autocatalitico autosufficiente: tutte le funzioni di produzione sono “catalizzate” (facilitate) da prodotti della stessa rete economica e tutti questi prodotti possono essere realizzati da un insieme di materiali di base (materie prime) usando funzioni di produzione di quella stessa rete economica.

In conclusione, con la nostra pionieristica idea di emergenza delle nicchie economiche ed ecologiche proponiamo tre aspetti fondamentali: 1) la diversità stessa crea ancora più diversità, in modo da indirizzare l’evoluzione naturale e la crescita economica (cambiodiversità); 2) ecologia ed economia sono entrambe reti autocatalitiche; e 3) i modelli di crescita economica attualmente in uso sono profondamente inadeguati perché ignorano l’emergere (quasi del tutto) imprevedibile delle nicchie in una rete di mercato.

Potranno questa idee innovative cambiare il corso dello sviluppo insostenibile dell’economia che sta devastando l’ecologia del pianeta?

 

Prof. Roberto Cazzolla Gatti, Ph.D.

Biologo ambientale ed evolutivo
Associate professor, Biological Institute, Tomsk State University, Russia
Research Fellow, Konrad Lorenz Institute for Evolution and Cognition Research, Austria
 
Pubblicato sul numero 88 di dicembre 2019 di Villaggio Globale